Review: SEE PRIMARK AND DIE! al TEATRO BELLI

UN DIVERTENTE VIAGGIO NELLE PSICOSI GIORNALIERE NELL’AMBITO DELLA RASSEGNA “NUOVE FRONTIERE DELLA SCENA BRITANNICA”

By: Nov. 27, 2022
Review: SEE PRIMARK AND DIE! al TEATRO BELLI
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Review: SEE PRIMARK AND DIE! al TEATRO BELLI

Aveva debuttato in Italia nella sua versione originale nel 2018 e ora per la prima volta viene presentato nella traduzione italiana, adattata da Elena Maria Aglieri e Carlo Emilio Lerici. See Primark and die! È uno spettacolo irriverente ma di un realismo sconcertante in cui ogni singolo spettatore ha sicuramente potuto riconoscere un pezzetto di se nelle tante situazioni descritte da Claire Dowie, autrice del testo originale.

Review: SEE PRIMARK AND DIE! al TEATRO BELLI

MARTINA GATTO e la regista DAFNE RUBINI

In una società in cui siamo tormentati giornalmente da ogni tipo di pubblicità spesso menzognera con innumerevoli offerte al ribasso, il negozio inglese Primark si innalza a simbolo del consumismo più a buon mercato. Migliaia di prodotti a prezzi ridicoli, la cui qualità è proporzionale al basso prezzo richiesto, è lo spunto utilizzato dall'autrice per scavare nelle piccole manie di cui siamo inesorabili vittime. Cosa ci spinge a scegliere un supermercato piuttosto che un altro? Cosa ci spinge ad acquistare un prodotto bio (o presunto tale) o uno decisamente nocivo per la nostra salute? Cosa ci spinge ad arrivare alla cassa con un carrello piano di cose di cui non abbiamo assolutamente bisogno? Queste ed altre, le domande che si pone questo testo che tra ironia e cruda realtà, ci fa pensare a quanto siamo schiavi di un sistema decisamente deleterio a cui non riusciamo più a sfuggire. Tranne la protagonista che ne viene talmente esasperata da non riuscire più a comprare nulla neanche per la propria sopravvivenza, o quella della sua vicina di casa.

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MARTINA GATTO

Con una regia decisamente sfacciata, Dafne Rubini ha diretto Martina Gatto in una performance a tutto tondo piena di tick, di fobie, di timori, condita con un humor tipicamente inglese pur se adattato alla nostra cultura: o quello che ne resta. Le riflessioni suscitate dai divertenti risvolti e assurde situazioni vissute dalla protagonista sono tutt'altro che superficiali. Accade spesso che proprio attraverso la comicità di questo tipo di monologhi, molto vicini alla stand-up comedy, ci si rende conto dell'assurdità di tanti gesti quotidiani e delle contraddizioni in cui siamo immersi. E da li nasce la crisi che porta la protagonista a passare da acquirente compulsiva a "negozio fobica".

Martina Gatto si cala alla perfezione nel personaggio con una mimica impertinente e trascinante. Assimilati i gesti che ognuno di noi è solito fare quando si trova davanti all'affare-super-scontato-a-cui-non-si-può-resistere, li evidenzia con un sarcasmo ben misurato e decisamente realistico. Un'interpretazione estremamente divertente ma che fa riflettere.

Geniale l'idea del direttore creativo Ivan Specchio della bara fai da te in cartone evocata durante lo spettacolo. In una società dove siamo bombardati da messaggi ecologici e di agire per salvare il pianeta, viene proposta la possibilità di creare una bara in cartone per il proprio funerale, quanto di più biodegradabile ci possa essere. La contraddizione sta nel fatto che nessuna burocrazia lo permetterebbe ed è proprio questo il punto su cui ci dovremmo soffermare e su cui si incentra il succo di questo testo: abbiamo creato una società che non ci permette più di salvaguardarci.

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Si consiglia vivamente una visita al sito www.tomby.it dove viene illustrato in maniera ironica, insolente e spassosa il kit della bara fai da te.

Esosementi e Teatro Belli di Antonio Salines

presentano

See Primark and Die!

di Claire Dowie

traduzione e adattamento di Elena Maria Aglieri e Carlo Emilio Lerici

con Martina Gatto

regia Dafne Rubini

direzione creativa Ivan Specchio

organizzazione Pamela Parafioriti

aiuto regia Federica Balducci

disegno Luci Alessio Pascale

in accordo con Arcadia Ltd per gentile concessione di Claire Dowie

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